Per allattamento a richiesta si intende una pratica di allattamento che vede la madre offrire il seno o il biberon al proprio neonato solo quando il piccolo mostra l’esigenza di mangiare, attraverso segnali più comuni, ma che variano a seconda della personalità e delle abitudini del bambino.
I bambini che hanno fame di solito piangono rumorosamente, agitano le mani e i piedi, aprono la bocca come per cercare qualcosa a cui aggrapparsi, iniziano a battere la lingua sul palato o si leccano le labbra. Ogni neonato, però, assume dei comportamenti differenti e sta alla madre doverli imparare, per capire i momenti adatti in cui offrire il nutrimento al proprio figlio.
L’allattamento a richiesta è una pratica su cui vi sono varie voci discordi. Alcuni medici la consigliano in quanto tende a regolarizzare la produzione di latte nella madre, più il bambino trascorre momenti della sua giornata a succhiare dal seno, più il cervello della madre produce prolattina, molti psicologi però sono a sfavore di questa metodologia di allattamento, in quanto il neonato potrebbe tendere a associare il proprio pianto con l’attività del cibarsi, diventando sempre più viziato dalla madre e instaurando con lei un rapporto di dipendenza, da cui viene difficile staccarsi.
Naturalmente, però, la scelta dipende soltanto dalla madre, che deve consultare il pediatra a partire dai primi giorni per conoscere tutti i vantaggi e gli svantaggi dell’allattamento a richiesta.
Come si procede con l’allattamento a richiesta
Nel caso in cui si decida di praticare questo tipo di allattamento, bisogna intanto imparare a conoscere alla perfezione i movimenti e le espressioni del proprio piccolo, per capire quando offrirgli il latte. Se il bambino piange o assume degli atteggiamenti tipici di quando ha fame, si può procedere con la poppata.
Il seno o il biberon vanno offerti al neonato in maniera del tutto naturale, fino a quando il piccolo non inizia a succhiare e a nutrirsi. L’alimentazione non va interrotta, se non quando il piccolo si stacca dal seno definitivamente, per desiderare di non tornarci più; quindi si può procedere facendogli fare il classico ruttino.
Se il piccolo dopo una prima fase sembra sazio ma poi vuole continuare, gli si deve offrire nuovamente il seno fino a quando non si stacca di nuovo. Bisogna agire in questo modo sopratutto nei primi giorni, dove il nutrimento è particolarmente importante.
Nel caso in cui la madre sia preoccupata di non capire quanto latte il bambino stia succhiando e per quanto tempo, vista magari la discontinuità della sua voglia, non è necessario preoccuparsi, in quanto i neonati sono pienamente in grado di regolare la durata e il livello di nutrimento necessario a sopperire al loro bisogno.
Se è evidente che il piccolo si è nutrito troppo poco, è possibile procedere offrendo al bambino altri liquidi, come il latte artificiale Così facendo, però, la madre non otterrebbe alcun giovamento dal punto di vista della produzione del latte, che sarebbe simile a quella praticata durante l’allattamento puntuale a orari stabiliti dal pediatra.
Come regolarsi per la quantità di latte da dare al bambino
Nonostante i bambini siano tutti diversi e il loro bisogno di nutrirsi vari a seconda del peso e dell’età, di solito ogni neonato fino all’età di sei mesi tende a volere mangiare circa otto volte al giorno, in ogni caso minimo cinque volte e massimo dodici volte o poco di più.
Alcuni sostengono che i bambini allattati con questa pratica a richiesta tendano a avere meno fame e a ridurre spontaneamente il numero di poppate giornaliere. Ciò avviene, però, solo per un piccolo numero di bambini, mentre gli altri continuano su un livello simile o addirittura aumentano il proprio senso di fame.
Molte mamme si chiedono se debbano offrire al piccolo solo una mammella o entrambe durante le poppate, in realtà è necessario iniziare con una mammella sola, a cui il bambino deve aggrapparsi fino a quando questa non smetta di produrre latte e inizi a sprigionare la parte più grassa del liquido. Una volta conclusa la poppata con una mammella, si può procedere con l’altra oppure no, a seconda del desiderio del bambino, che potrebbe anche già mostrarsi sazio.
Risulta essere assolutamente sconsigliato staccare dal seno il bambino prima dell’arrivo della parte grassa del liquido, in quanto ciò potrebbe causare l’arresto della produzione del nuovo latte e l’insorgenza della ragadi, che invece vengono combattute adottando la prima pratica sopracitata.
Prima di adottare questa pratica di allattamento a richiesta bisogna però consultare il proprio pediatra di fiducia, per non trascurare eventuali patologie o problematiche che potrebbero affliggere il bambino e per le quali bisognerebbe magari necessariamente adottare un tipo di allattamento regolare e puntuale, che offra al piccolo un certo numero di litri di latte al giorno.